La prima volta di Usain

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“Ricordo quando ho camminato lungo il corridoio e la gente cantava.
Sentivo cantare, ma non capivo bene.
Ho ascoltato più attentamente, e la gente cantava: Bolt, Bolt, Bolt!
Mi sono subito agitato.
Mi tremavano le gambe, mi tremavano le mani. Ero debole.
Cercavo di mettermi le scarpe.
L’ho messa a un piede, ma quando ho provato a mettere l’altra, non entrava.
Ho guardato e ho visto che era…Avevo sbagliato piede.
Mi sono detto: oh, mio Dio, così non va bene.
Mi preparo ai blocchi. Ero debole, ero ancora debole.
Ma al colpo di pistola, è passato tutto.
Ho sentito una spinta extra di energia. E sono passato avanti.
Allora ero in pessima forma, mi faceva male il collo, ero magro, e correvo per salvarmi la vita.
La folla era impazzita. Tutti saltavano, e non so perché, ma ho fatto il saluto militare al pubblico.
Non immaginavo che potesse fare ancora più chiasso, ma hanno alzato ancora di più la voce.
Mi chiedono sempre: qual è stato il momento più bello? E’ stato questo.
La prima volta che ho vinto una vera medaglia d’oro, a un mondiale, ed è stato davanti alla mia gente.
E’ lì che è iniziato tutto.
Quando ho fatto il primo passo per diventare chi sono oggi”.

[Campionati del mondo juniores di atletica leggera a Kingston nel 2002 – Estratto dal docufilm: I Am Bolt]

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