“Un grande giocatore vede autostrade dove altri solo sentieri”.
[Vujadin Boskov]
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Il 27 Aprile 2014 fa ci lasciava un simbolo di un calcio viscerale, autentico e romantico che forse non esiste e non ci appartiene più.
Un uomo di rara ironia e saggezza.
Un Signore dentro e fuori dal campo innamorato fin da bambino del gioco più bello del mondo.
I più giovani lo ricordano per le sue pungenti ed indimenticabili citazioni passate alla storia ma lui è stato prima di tutto un buon giocatore, ha fatto parte della Jugoslavia degli anni 60’ quella dei “brasiliani d’Europa”, e soprattutto un grandissimo e vincente allenatore.
Dalla panchina ha guidato alla vittoria il Den Haag in Olanda, il Real Madrid in Spagna e l’Ascoli in Italia ma è a Genova sponda blucerchiata dove ha compiuto il suo capolavoro più grande.
Insieme a straordinari giocatori, Vialli e Mancini su tutti, è stato artefice del miracolo sportivo della Sampdoria di fine anni 80’ inizio 90’ capace di vincere uno Scudetto, due Coppe Italia, una Supercoppa Italiana, una Coppa delle Coppe e di raggiungere la finale di Coppa dei Campioni del 1992 persa per 1-0 contro il Barcellona di Guardiola, Laudrup e Stoičkov.
Buon riposo Vujadin Boskov ovunque lei sia, il suo ricordo resterà per sempre vivo nel cuore di tutti gli appassionati come alcune delle sue più belle citazioni: “Rigore è quando arbitro fischia” o “Pallone entra quando Dio vuole”.
Quest’ultima avrà avuto sicuramente modo di chiarirla con Chi di dovere.
[Poesia Sportiva✍🏻]