L’io e il tennis

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“C’è sempre e solo l’io là fuori, sul campo, da incontrare, combattere, costringere a venire a patti.
Il giocatore dall’altro lato della rete: lui non è il nemico, è più il partner nella danza.
Lui è il pretesto o l’occasione per incontrare l’io.
E tu sei la sua occasione.
Le infinite radici della bellezza del tennis sono auto-competitive.
Si compete con i propri limiti per trascendere l’io in immaginazione ed esecuzione.
Scompari dentro al gioco, fai breccia nei tuoi limiti, trascendi, migliora, vinci.
Ecco la ragione per cui il tennis è l’impresa essenzialmente tragica del migliorare e crescere”.

[David Foster Wallace – scrittore statunitense]

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