La tranquillità di Coach Dan Peterson

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Stagione 1986-87⁣
Prima del computer, prima del cellulare, prima di tutto.⁣
Coppa dei campioni di basket, l’attuale Eurolega.⁣
Ventiquattro squadre divise in dodici accoppiamenti con partite di andata e ritorno.⁣
Secondo turno: Aris Salonicco, Grecia.⁣
Ottobre 1986, la mia Olimpia Milano in pessime condizioni, americani arrivati in ritardo, faticavamo in campionato, eravamo senza gambe, senza polmoni, semplicemente troppo presto per noi.⁣
Loro grande squadra ma non conoscevamo nessun loro giocatore e nemmeno il nome del loro allenatore.⁣
Andiamo a Salonicco in un ambiente terrificante, lancio di monete, sputi, di tutto. ⁣
Si diceva che a Salonicco ci voleva l’ombrello per gli sputi e un casco per le monete.⁣
Ci hanno massacrati, stesi, asfaltati: 98-67 uno scarto di +31 per loro.⁣
Ero sotto shock: io ero morto, la mia squadra era morta, tutti morti.⁣

Dopo una notte insonne torniamo a Milano e sono ancora l’allenatore dell’Olimpia.⁣
Ci troviamo al palazzetto e dico al mio vice-allenatore Franco Casalini fai tu l’allenamento: ero ancora sotto shock per la sconfitta e per la notte insonne, mi sono appoggiato al sostegno del canestro e sono rimato li.⁣
Facciamo allenamento venerdì, sabato nuovo allenamento, io uno zombie appoggiato al canestro e Casalini fa allenamento.⁣
Domenica partita, generalmente ricordo tutto, ma in questo caso non ricordo nulla, so solo che abbiamo vinto, sono stato seduto in panchina con Franco che ha fatto tutto.⁣
Lunedì, martedì, mercoledì: Peterson appoggiato al canestro e Casalini fa tutto. Ero ancora sotto shock e non comunicavo con nessuno della squadra.⁣

Spogliatoio giovedì, il giorno del ritorno contro l’Aris.⁣
Generalmente prima della partita dicevo tre cose, intervallo due cose e time-out una cosa.⁣
Se vuoi avere successo non parlare troppo, poche parole ma buone.⁣
Non fare punto esclamativo ma punto interrogativo, fai parlare gli altri.⁣
Due sole cose nello spogliatoio: voglio vincere questa partita a Milano anche per un solo punto, però se avete intenzione di recuperare lo svantaggio, non abbiate fretta, basta un punto ogni minuto. Quaranta punti in quaranta minuti e passiamo il turno.⁣

All’intervallo avevamo recuperato quattordici punti. ⁣
Non dico niente e torniamo in campo a fare riscaldamento per il secondo tempo da venti minuti.⁣
Abbiamo recuperato altri venti punti, un punto ogni minuto, totale trentaquattro.⁣
Passiamo il turno, andiamo avanti, vinciamo la Coppa dei Campioni contro il Maccabi Tel Aviv, Coppa Italia e Campionato Italiano chiudendo nel 1987 il Grand Slam.⁣

Post scriptum.⁣
Dialogo a fine partita con Bob McAdoo il più grande americano mai venuto in Europa:⁣
Bob: Dan lo abbiamo fatto!⁣
Lo so è un miracolo.⁣
Bob: miracolo cosa stai dicendo? Eravamo convinti tutti.⁣
Voi eravate tutti convinti? Come mai?⁣
Bob: ti abbiamo visto tranquillo per tutta la settimana!⁣

[Estratto da un intervento di Coach Dan Peterson al TEDxPadova]

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