La Rivoluzione del n. 14

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A cavallo tra gli anni ‘60 e gli anni ’70 in quella parte del mondo chiamata Occidente i giovani artisti sentivano la necessità di provocare l’establishment, a volte solo per il piacere di farlo, e quando ne avevano le capacità, quella di provare a cambiare le regole.
Nell’Olanda di quell’epoca il giovane artista olandese di maggiore impatto era anche l’olandese più conosciuto e importante al mondo, eppure, non scriveva ne cantava, non dipingeva ne suonava, non recitava ne dirigeva, ma attingeva da tutto. E dagli anni ’60 e ’70 seppe trarre il meglio.
Dai ’60 l’immaginazione e l’idea di guardare dove non si era guardato prima.
Dagli anni ’70 dove tutto era diventato collettivo, l’idea che individui e contesto di squadra fosse coniugabili, anche perché la lezione di Kipling, che la forza del branco è il lupo ma quella del lupo è il branco, l’aveva ben chiara.
Per la verità aveva quasi tutto ben chiaro, profeticamente ben chiaro, potrebbe essere per questo che è stato votato calciatore europeo del XX secolo: il secolo del calcio!
[Federico Buffa Racconta: Johan Cruijff e Il Calcio Totale]
⚽️🏆📸👑❤️

In molti hanno fatto la storia del calcio, ma pochissimi quelli che sono riusciti a cambiarla.
Il più grande numero 14 di sempre, è uno di questi.

[Poesia Sportiva✍🏻]

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