Un giorno un mio grande giocatore, uno dei tanti che ho avuto la fortuna di allenare, la sera prima di una partita molto importante, la sua prima finale di Coppa dei Campioni, mi disse:
Coach se domani io gioco meglio del mio avversario è più probabile che vinciamo e se come me altri due o tre dei miei compagni giocano meglio del loro avversario vinciamo sicuro.
Mi fece capire per la prima volta quanto importante è, anche nell’attività di squadra, il concetto di responsabilità individuale. Avete l’obbligo quando lavorate con gli altri di cercare di dare il meglio della vostra qualità. Se riuscite a dare il meglio della vostra qualità non solo la vostra squadra è più forte, ma avete anche il diritto di reclamare analoga qualità da parte di quelli che lavorano con voi.
E’ una mistificazione che in squadra si vince e si perde tutti insieme. E’ vero che si vince da un punto di vista statistico, del risultato che appare, però chi ha giocato bene non ha fatto lo stesso di chi ha giocato male, chi non ha preso responsabilità in campo ha fatto meno di chi se l’è prese, indipendentemente dall’esito.
Curare e pretendere la qualità di quello che si fa e di quello che fanno gli altri è un aspetto importantissimo del lavorare insieme. Il merito e l’equità con cui le opportunità all’intero di un gruppo di lavoro vengono gestite sono il motore per tutte le organizzazioni.
Se voi mettete in campo quello che siete in grado di mettere in campo potete pretendere dagli altri la stessa cosa.
[Estratto da un intervento di Ettore Messina dedicato ai nuovi laureati dell’Università Ca’ Foscari di Venezia]
La lezione di Coach Ettore Messina
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