Ricordo quando, da bambino, ho ricevuto il mio primo vero pallone da basket.
Mi piaceva tenerlo tra le mani.
Ero così innamorato di quel pallone che non volevo usarlo, per non sciupare la grana del cuoio e i solchi perfetti.
Non volevo rovinare la sensazione.
Mi piacevano anche i suoni che faceva.
Il tap, tap, tap del rimbalzo sul parquet.
La limpidezza, la precisione di quel rumore.
La sua prevedibilità.
Il suono della vita e della luce.
Ecco alcune delle cose che mi piacevano del pallone, dello sport.
Erano al cuore e alla radice del mio mestiere e della mia tecnica.
Sono i motivi per cui ho affrontato tutto quello che ho affrontato, ho faticato quanto ho faticato, ho scavato così a fondo.
Tutto deriva da quello speciale tap, tap, tap di cui mi ero innamorato da bambino.
[Estratto dal libro: Kobe Bryant – The Mamba Mentality]