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“Raramente la pianura è poesia, molto spesso è prosa.
Raramente la salita è prosa, molto spesso è poesia.
Sarà che già il verbo (salire, scalare) indica un moto ascensionale, una sorta di elevazione quasi mistica.
Massimo testimone Pantani, che non nascondeva la sua sofferenza sui pedali ma la ostentava.
Per lui il momento più bello non era quando arrivava sul traguardo da vincitore, ma quando in salita si girava e non aveva più nessuno a ruota”.
[Gianni Mura – estratto dalla prefazione del libro: il Ciclista curioso di Davide Cassani e Giacomo Pellizzari]