Grazie Alex

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“Mi auguro che i miei figli quando avranno quarant’anni o magari anche prima pensino esattamente di me quello che io penso di mio padre”.
[Alessandro Del Piero – 4 volte 10 Buffa intervista Del Piero]
❤️⚽️📸🌍🏟

In carriera hai giocato, segnato e vinto come pochi altri nella storia del calcio.
Da ragazzino sei arrivato alla corte di una “Vecchia Signora” e con indosso il 10 bianconero sei cresciuto e maturato, sei diventato uomo simbolo e bandiera di uno dei più importanti club al mondo e sei arrivato a vincere tutto in Italia ed in Europa.
In maglia azzurra hai sofferto e gioito: sei stato identificato come capro espiatorio per un titolo Europeo sfumato a pochi secondi dalla fine ma come solo i grandi campioni ed i veri uomini sanno fare, hai incassato le critiche ed aspettato la tua rivincita sul campo, arrivata sei anni dopo, quando in Germania, prima nei tempi supplementari della semifinale e poi sul dischetto della finale di Berlino sei stato co-protagonista di uno dei successi più belli ed emozionanti dello sport italiano, il titolo di Campioni del Mondo del 2006.
Io, come tutta la mia generazione, sono cresciuto con te, ho assistito ad ogni tuo singolo capolavoro e trionfo ma c’è un istante, più di ogni altro, impresso nella mia memoria che non potrò mai dimenticare.
Il 18 Febbraio 2001 si giocava Bari-Juve, avevo poco più di dieci anni e come ogni domenica non aspettavo altro che vederti giocare. La partita iniziò e tu eri seduto in panchina con lo sguardo assente e perso nel vuoto, non poteva essere altrimenti, appena cinque giorni prima avevi dovuto salutare per l’ultima volta tuo padre, scomparso al termine di una lunga malattia.
La partita era tesa, nervosa e non si sbloccava. Dopo un primo terminato 0-0 al 18° del secondo tempo Ancelotti decide che era giunto il tuo momento. Tu ti alzi, togli la tuta e scendi in campo. Pochi minuti dopo ricevi palla sulla sinistra del campo, punti la difesa del Bari, salti con un doppio passo il tuo diretto avversario e con un delizioso tocco sotto superi il portiere in uscita, indirizzando dolcemente la palla in rete.
Subito dopo aver realizzato quel meraviglioso gol hai iniziato una corsa a perdifiato, urlando contro il cielo ed al mondo intero tutta la tua rabbia, il tuo dolore ed il tuo affetto verso una delle persone più importanti della tua vita che purtroppo non c’era più ma che da lassù ti aveva guidato ed ispirato per realizzare uno dei più belli e significativi gol della tua carriera.
Descriverti le emozioni vissute quel pomeriggio è impossibile, mi ricordo ogni singolo momento di quella azione, dall’inizio alla fine. Quella tua esultanza mi ha solcato il cuore, mi ha fatto esultare, emozionare e piangere, e mentre sto scrivendo queste righe non ti nascondo che, esattamente come quel pomeriggio di diciassette anni fa, qualche lacrima sta affiorando nei miei occhi.
Quel giorno avrei voluto anche io correrti incontro ad abbracciarti come hanno fatto i tuoi compagni, stringerti forte, sommergiti di affetto e farti sentire meno solo di quanto sicuramente ti sarai sentito in quel momento.
A distanza di tanti anni vorrei ringraziarti per tutto quello che hai fatto e rappresentato in campo e fuori, per la tua serietà, la tua pacatezza, il tuo saper vincere e perdere sempre con signorilità, ma soprattutto per avermi insegnato, a me come ad altri milioni di giovani appassionati sportivi, a non mollare mai, a reagire alle difficoltà ed al dolore con orgoglio, passione, sudore e sacrificio.
Grazie Alex!

[Poesia Sportiva✍🏻]

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