Tradito e abbandonato.
Incubi e demoni.
Il vuoto.
Il baratro.
Il punto del non ritorno.
Luce.
Salvezza.
Redenzione.
Si può nascere al tappeto e finire a braccia alzate urlando al cielo.
L’inizio di una storia è importante ma è il finale a fare la differenza.
Nel mezzo la lotta.
Lunghi ed infiniti round.
Contro la vita, il destino, noi stessi.
Emanuele Blandamura è un uomo.
Nato a Udine e cresciuto a Roma con i nonni, Felice ed Isabella, dopo la separazione tra la madre e il padre avvenuta pochi mesi dopo la sua nascita.
Con loro e per loro ha trovato la forza di rinascere.
Emanuele Blandamura è un pugile.
La boxe lo ha salvato.
Nei valori e nei principi della Noble Art si è costruito e fortificato.
Il ring è stato ed è il suo mondo.
Ha vinto e perso.
Ha lottato.
Sempre.
Emanuele “Sioux” Blandamura è un campione.
Nello sport come detentore del titolo Europeo nel 2016 e 2017, e sfidante al titolo mondiale nel 2018 perso a Yokohama contro l’idolo di casa e campione olimpico Ryota Murata.
Nella vita come chi ha saputo, fin dal primo giorno, lottare e non mollare mai.
Ha reso fieri ed orgogliosi i suoi due eroi.
Nonno Felice sua vera roccia, rifugio e ispirazione.
Nonna Isabella, donna d’altri tempi, sempre presente e capace di dare tutto con poco o niente.
In età matura ha voluto riallacciare, non senza sofferenze e tribolazioni, i rapporti con sua madre e suo padre, cercando di dare un senso personale alla parola famiglia.
Ha vissuto ed affrontato la vita come un incontro: senza paura e a testa alta!
“I pugni fanno male, ma la vita spesso provoca più danni.”
Nonostante questo, nonostante tutto: “La vita è bella!”
“Io non conto le vittorie ma le sconfitte che ho vinto.”
Parole di Emanuele Blandamura.
Uomo. Pugile. Campione!
[Poesia Sportiva✍🏻]
Ispirato dal libro:
“Che lotta è la vita. Emanuele Blandamura. Prima bullo, poi campione. Salvato da un nonno eroe. – di Dario Torromeo”