“Due ragazzi del borgo cresciuti troppo in fretta
un’unica passione per la bicicletta
un incrocio di destini in una strana storia
di cui nei giorni nostri si è persa la memoria
una storia d’altri tempi, di prima del motore
quando si correva per rabbia o per amore
ma fra rabbia ed amore il distacco già cresce
e chi sarà il campione già si capisce
Vai Girardengo, vai grande campione
nessuno ti segue su quello stradone
Vai Girardengo, non si vede più Sante
è dietro a quella curva, è sempre più distante.”
[Il bandito e il Campione – Francesco De Gregori]
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Il 9 Febbraio 1978 all’età di 85 anni ci lasciava Costante Girardengo il primo Campionissimo della storia del ciclismo italiano, vero e proprio “Gigante della strada”.
Vincitore in carriera di 106 corse su strada e 965 su pista è stato il simbolo del ciclismo eroico dei primi trent’anni del novecento, quel ciclismo amato e raccontatoci dai nostri nonni, capace tutt’oggi di appassionare, emozionare e commuovere.
Nato il 18 Marzo 1893 a Novi Ligure (AL) nel corso della sua carriera da professionista durata oltre vent’anni ha vinto per due volte il Giro d’Italia nel 1919 e 1923, sei volte la Milano-Sanremo, tre volte il Giro di Lombardia, altrettante il Giro del Piemonte ed è stato per nove volte campione italiano, record tutt’ora imbattuto.
L’amicizia tra Costante Girardengo e Sante Pollastri, amico d’infanzia e tifosissimo del ciclista piemontese poi divenuto negli anni uno dei banditi italiani più ricercati dell’epoca, ha ispirato la composizione della celebre canzone “Il bandito e il Campione” portata al successo dal grande Francesco De Gregori.
[Poesia Sportiva✍🏻]